lunedì 9 febbraio 2009

stella mancante in sospeso

ma perchè non la lasciano morire, è venti anni che aspetta,
mi vengono a dire che dio la vuole viva,
non ci credo, perchè non lo è, perchè vive con una macchina,
mi vengono a dire che l'uomo ha creato quelle macchine, e dio ha creato l'uomo,
Ma l'uomo ha creato anche macchine per clonare?
no dio ha solo il potere di dare la vita..
ah ok..
l'uomo ha solo il potere di dare non-vite..
quindi morirà in una non-vita di vecchiaia?
si, ma prima morirà suo padre lottando per metà della sua vita per poterla fare riposare..
ma i padri non dovrebbero mai seppellire i propri figli?
certo.. ma se sono venti anni che vivono grazie ad un "made in taiwan" mi farei qualche domanda..
e poi perchè dovrei ascoltare il volere di una manica di signori senza figli e di una altra banda di macchine blu, e non il padre?
non lo so, penso che berrò un bicchiere, guarderò il cielo, e mi chiederò il perchè sui tappi di sughero.. perchè quando non si ascolta più un padre, hanno poco valore le parole di un guardiano del faro..

martedì 27 gennaio 2009

post lunghezza Facebook Status.

Gli animalisti mi stanno sulle palle.

domenica 25 gennaio 2009

diamine

ho visto una stella cadente,
mentre mezzo ubriaco fumavo una sigaretta,
ho sognato di aiutare un'altra persona..
forse guardo troppo dr house.

venerdì 23 gennaio 2009

shopping list

non so far crescere un albero di limoni,
ricavare un vaso da un tronco,
fare un gioiello,
dipingere un quadro,
suonare un pianoforte,
costruire un violino,
correre per le olimpiadi,
tirare su una coppa,
cucinare le lumache,
soffiare il vetro,
scalare gli ottomila,
bere una bottiglia di whiskey in un colpo,
..
non so ricordarmi di te.

domenica 18 gennaio 2009

Delivery

La fortuna di vivere in un posto isolato vicino ad una strada (ad una strada che porta all'ospedale) è che ti permette di ascoltare tutte le ambulanze che passano nella notte. Sono tante, di solito quando esco a fumare, una volta su tre me ne passa una davanti. Beh sono cose strane da capire, ma è bello guardare le facce degli autisti, con le loro sirene a palla, che ridono, se la raccontano o magari si fumano anche una sigaretta. Poi c'è la parte che non si vede, dove c'è chi sta male, che piange, che soffre. Beh, mi fa sempre strano quella scena, non so cosa dire -non che io che fumo e scoreggio sopra un tetto mentre ammiro un ambulanza sia normale- ma mi viene sempre da pensare che quello che guida assomiglia troppo a quello che mi porta la pizza.

Per quel sorriso.

Ma come faccio ad odiare Israele,
Conobbi troppe belle ragazze da quella terra
Ma come faccio ad odiare la Palestina,
ho conosciuto professori troppo in gamba da quella terra

E io che son qua, sul mio faro in terra, mi cerco di ricordare le loro facce,
la giovane ragazza bionda, che portava stoffe intriganti, ricamate e pregiate
alla quale diedi un letto per non farla dormire in macchina.
Il professore brizzolato, al quale porsi una birra,
che mi spiegò l'italia e le sue culture.

Come posso tirare su una bandiera, quando si potrebbe tirare su un bicchiere.

giovedì 15 gennaio 2009

quattro canzoni dei pogues

Si tratta solo di guardare il bicchiere nel modo giusto, quando davanti ti trovi solo nel riflesso del bicchiere. Quel bicchiere che conti nelle tasche, che provi a volte come unica cosa che ti possa far passare la serata, che ti fa sorridere o innamorare della persona che casualmente decide di seguirti alla fine del bancone, che sia quello un matto iralndese che voleva solo vedere la partita, un canadese che viaggiando chiedeva informazioni, un belga che è solo venuto a trovare sua figlia o una. Ti siedi sul bancone e ascolti le voci anche solo per venire ad ascoltare qualche parola, gente che studia, gente che beve, gente che sospira, gente che spina, gente che piange per finta, gente che ti tocca la spalla, gente che lascia la porta aperta. Il primo bicchiere diventa quasi sempre inutile, la sobrietà a volte ti impedisce di parlare, il secondo fai amicizia con la barista, al terzo conosci il compagno di banco, al quarto esci a fumare, al quinto speri che chi si sieda accanto a te sia chi tu hai sempre cercato, ordini il sesto per la delusione e conti i soldi in tasca. Esci sapendo che devi ricomprare le sigarette, senza sapere che il più bel sorriso della serata l'hai avuto al secondo bicchiere. Dopo averlo capito scopri di aver bevuto troppo, e che ogni tua parola risulterà stupida, e tu da folle idiota entri e bevi ancora, e finisci a far finta di piangere.
La sera ti trovi col sorriso sul letto, e il giorno dopo ti svegli che il sorriso lo lasciasti ai sogni, e nella stupidità riprendi il bicchiere in mano, ma il primo è sempre inutile.